PAOLA- Un migliaio di tirocinanti calabresi si sono dati appuntamento a Catanzaro in piazza Prefettura per chiedere al governo una sicura contrattualizzazione e maggiore supporto da parte della Regione e degli enti locali dove i tirocinanti prevalentemente lavorano.

Lo sciopero, organizzato da Nidil Cgil, Felsa Cisl, Uil Temp e Usb Fds ha coinvolto i precari sparsi in tutte le amministrazioni pubbliche calabresi. Tra i presenti anche il capogruppo di maggioranza paolano, Sandra Serpa, coriaceo esponente della Nuova Era di Giovanni Politano, vicino alle posizioni peraltro di Luciana De Francesco, candidata alle elezioni europee con Fratelli D’Italia, partito con il quale siede anche on consiglio regionale della Calabria. Queste le dichiarazioni odierne di Serpa: “A seguito dell’invito esteso alle Amministrazioni Comunali per l’incontro delle sigle Sindacali con il Prefetto per parlare del destino dei 4200 (circa) TIS , questa mattina ci siamo recati a Catanzaro con un gruppo di tirocinanti del Comune di Paola. Al tavolo tra Prefetto, sigle sindacali e Sindaci si è parlato di trovare un intesa con il Ministero del Lavoro al fine di poter garantire un contratto e una dignità a questi lavoratori. Rimaniamo in attesa che il Prefetto ci dia delucidazioni sulla risposta che riceverà, dopo aver inviato le richieste agli Enti preposti. Dopo questo incontro, noi restiamo fiduciosi”. Un bel messaggio, nulla da eccepire. Vi è da dire però che la stessa Sandra Serpa soltanto dodici mesi fa esultava e parlava di piccoli passi in avanti, come è dimostrabile da articoli di giornale in foto. Fonte: Calabria Inchieste.

Sandra Serpa parlava appunto di piccoli passi in avanti. Purtroppo la verità odierna sembra raccontare ben altro.

Ad oggi vorremmo sapere quanti Tirocinanti del comune di Paola sono stati effettivamente stabilizzati? Sono state stabilizzate 29 unità? Quelli in forza al comune di Paola rischiano di andare a casa come gli altri a Novembre? Attendiamo magari risposte consapevoli che l’attuale situazione di precariato, che persiste da anni, non è minimamente a lei attribuibile.