PAOLA- “Se si fa politica non si smette di essere avvocati e i doveri del codice deontologico bisogna continuare ad osservarli altrimenti ci si cancella dall’albo.
Gli incantatori mediatici alzano il tiro e continuano a confondere la popolazione paolana che viceversa deve essere tutelata con onestà e trasparenza a prescindere dalla appartenenza politica;
in questo caso entra in campo prima l’essere uomo professionista che in quante tale deve necessariamente e deontologicamente non divulgare o comunque diffondere notizie false; un tale
comportamento, avente ad oggetto la diffusione di notizie false, in alcuni casi potrebbe anche integrare specifiche ipotesi di reato se dolosamente veicolate. La premessa appare necessaria considerate le inesattezze e le ricostruzioni astruse che ho ascoltato nelle ultime 24 ore tra l’altro
divulgate anche per mezzo di un megafono portato in giro per le strade della città di Paola. Non credo che possiamo più accettare un comportamento simile da parte di un Comitato che per sua
natura e scopo dovrebbe avere come obiettivo quello di far conoscere a tutti i cittadini la verità sulle battaglie, giuste o meno non importa, intraprese nell’interesse della collettività. Ma andiamo con ordine.

  1. Abbiamo ampiamente chiarito che il ricorso del Comitato per la tutela della salute
    pubblica di Paola è stato rigettato, almeno in prima battuta, dal Tar Calabria: da questo
    dato vero il Comitato ha diffuso la notizia che il Tar ha bloccato il Piano di riordino della
    rete ospedaliera. La notizia è falsa.
  2. Il Comitato ha affermato che il Piano di riordino della Rete ospedaliera non poteva essere
    operativo perché mancavano i pareri ministeriali e che tanto avrebbe confermato il Tar. La
    notizia è falsa. Il Tar Calabria ha emesso un decreto di rigetto della istanza di misura
    cautelare, richiesta dal Comitato, in quanto non è maturata la condizione pregiudiziale e
    non preventiva ( come erroneamente e strumentalmente afferma taluno) ai fini della
    operatività del Piano; ed infatti il Tar parla di “ acquisizione di parere dei tavoli ministeriali
    di verifica” necessariamente successivi. La notizia divulgata dal Comitato che il Piano non è
    stato adottato secondo legge è falsa.
  3. Il Tar Calabria non ha affermato né chiarito, compito che non ha per legge, che il Piano di
    riordino delle rete ospedaliera non è operativo perché mancano i pareri ministeriali. La
    notizia è falsa. Nel rigettare il ricorso del Comitato ha affermato che nessun pericolo deriva
    dal Piano posto che “ L’obbligo dei Direttori Generali delle Asp di attuare il Piano passa
    attraverso l’adozione di provvedimenti attuativi ( successivi) al momento non emanati non
    dal Commissario ad Acta ma da altri soggetti istituzionali”.
    Quello che deciderà il 6 settembre il Tar Calabria non è dato sapere, accetteremo il suo verdetto
    da buoni cittadini e nel rispetto del principio di legalità in uno Stato di diritto, in quanto i
    provvedimenti giurisdizionali, le Sentenze per intenderci, non si discutono in piazza, su fb, e con i
    megafoni nei quartieri, si impugnano nei gradi superiori. Certo è che il Comitato, allo stato, ha
    perso la sua battaglia che era quella di bloccare il Piano di riordino della rete ospedaliera.
    A ciò si aggiunga che personalmente, ritengo l’iniziativa del Comitato per la tutela della salute
    pubblica di Paola, di ricorrere al Tar Calabria per l’annullamento del Piano di riordino della rete
    ospedaliera, palesemente erronea in quanto è stato impugnato un atto non impugnabile. Ed infatti
    il Piano di riordino della rete ospedaliera non costituisce un provvedimento amministrativo
    immediatamente lesivo di un interesse. Il Piano di riordino della rete Ospedaliera è tecnicamente e
    giuridicamente un atto preparatorio. Impugnare il Piano è stato come impugnare una proposta di
    provvedimento. E’ un momento di grandi riforme per la Calabria, riforme importanti e necessarie
    per lo stato di emergenza in cui ci troviamo; le riforme spesso possono risultare impopolari ma
    certo il coraggio di dare una svolta e di rompere con il passato per il momento lo ha dimostrato
    solo il Presidente Roberto Occhiuto. Siamo diventati una regione modello in tanti campi come
    nella lotta agli incendi e alla maladepurazione. Lo diventeremo anche nella Sanità nonostante lo stato pietoso in cui ci è stata consegnata da coloro che hanno governato prima di noi e l’istituzione
  4. di Azienda Zero ne è la dimostrazione. In solo 19 mesi di governo la nuova politica del Presidente Occhiuto ha messo rivoluzionato un sistema decadente e clientelare stratificatosi per anni ed anni.
  5. Sorical, Arrical, Azienda Zero, Consorzi di Bonifica e siamo solo all’inizio. Certo è difficile accettare
  6. per alcuni questo cambio di rotta, questo nuovo modo di far politica che recide drasticamente le
  7. radici con il passato, l’unico che può permettere alla Calabria di resuscitare”. È l’intervento del consigliere regionale, Avv. Sabrina Mannarino.