“L’azione sindacale si concretizza anche nella facoltà di critica nei confronti dell’amministrazione, costituendo uno stimolo per chi deve decidere, oltre al fondamentale ruolo di tutela del Personale. Questo lo sanno tutti. Ma quando per avere esercitato questa facoltà, un dirigente sindacale viene fatto oggetto di rappresaglia da parte della dirigenza, allora bisogna intervenire per salvaguardare le libertà sindacali!”

Questo il commento del Segretario Generale del Nuovo Sindacato Carabinieri, Massimiliano Zetti, all’indomani delle iniziative della scala gerarchica avviate contro il segretario regionale dell’Emilia Romagna, Armando De Angelis, reo di aver aspramente biasimato l’operato di un Comandante per la gestione di urgenti problematiche sanitarie.

“Per il solo fatto di aver mosso delle critiche a chi dovrebbe tutelare i Carabinieri posti alle sue dipendenze – continua Zetti – in questo particolare momento di pandemia, il nostro dirigente sindacale ha ricevuto velate prospettazioni di un immediato trasferimento d’autorità. Tutto ciò è inaccettabile, per me e per tutto il Sindacato che rappresento!”

“A parte la rilevanza dell’argomento trattato (l’approvvigionamento delle tanto chiacchierate mascherine) è evidente l’insussistenza di alcuna incompatibilità ambientale (attesa la diversa giurisdizione in cui operano le persone interessate) onde questo sindacato non intende sottostare ad alcuna limitazione delle prerogative costituzionali del sindacato. E, quindi, riteniamo di dover tutelare in tutte le sedi (disciplinari, amministrative, penali) De Angelis e tutti gli altri dirigenti impegnati nella tutela della salute dei militari “.

“Rammarica il fatto che la dirigenza, invece di confrontarsi sulle idee e su fatti concreti, mette in campo la tanto decantata “militarità” nel vano quanto inutile tentativo di portare sul piano del rapporto gerarchico i rapporti sindacali. Se ancora qualcuno non ha capito che bisogna voltare pagina, creando un nuovo e più concreto modo di confrontarsi con il personale, passando dalla concertazione alla negoziazione, dalla Rappresentanza Militare al Sindacato, dal “signor sì” al confronto (ed alla critica), il NSC cercherà di spiegarglielo, utilizzando tutti gli strumenti possibili, con fermezza e dignità, percorrendo quello stile che ci siamo dati, nel rispetto dei ruoli ma senza mai abdicare alla tutela del Personale e delle proprie Cariche sindacali”