La squadra mobile di Vibo Valentia ha sventato un progetto di omicidio ed ha arrestato due persone per tentato omicidio e detenzione di armi con l’aggravante delle modalità mafiose. Si tratta di Antonio Campisi di 29 anni, figlio del presunto broker della droga ucciso nel 2011 vicino Nicotera Domenico e del cugino Giuseppe Muzzupappa di 36, entrambi residenti a Nicotera Marina. I due erano stati sorpresi, nel novembre dello scorso anno, mentre lanciavano nel fiume da un’abitazione di Gerocarne, una pistola con matricola abrasa con relativo munizionamento e colpo in canna. Nel corso dei successivi controlli erano stati sequestrati un giubbotto antiproiettile, un passamontagna, oltre 30.000 euro e un’auto blindata. Campisi era stato trovato anche in possesso di un documento falso. Secondo le indagini i due, appartenenti al clan Emanuele, si sarebbero spostati a Gerocarne per commettere un omicidio ai danni di appartenenti al sodalizio mafioso dei Loielo nell’ambito della faida delle Preserre.