La Legge 104 riserva benefici per coloro che soffrono di patologie invalidanti di una certa gravità e per chi deve assistere parenti con le stesse patologie.

I benefici possono tradursi nel mantenimento del posto di lavoro nella sede di titolarità (in caso di soprannumerarietà) ovvero fruire di precedenza nei trasferimenti oltre che godere di permessi di varia natura.

Quando questo strumento suscita forti dubbi e perplessità da farlo ritenere fonte di abusi e di ingiustizia?

In primis l’altissimo numero di beneficiari, in particolare per la categoria degli insegnanti, circostanza facilmente verificabile attingendo ai relativi elenchi presso gli Uffici Scolastici o nelle Scuole. A tal riguardo ci sarebbe da chiedersi: le situazioni di invalidità certificate sono oggetto di verifiche periodiche e di controllo del loro utilizzo per i fini previsti?

Ciò che lascia fortemente perplessi è che nelle Scuole molti insegnanti beneficiari per invalidità personale cumulano incarichi (ovviamente retribuiti) di vario tipo.

L’insegnante invalido non deve essere ovviamente penalizzato per la sua condizione e perciò ha il sacrosanto diritto di valorizzare la sua professionalità.

Ma i Dirigenti Scolastici non dovrebbero preoccuparsi, come previsto nello stesso contratto di lavoro, della tutela del loro stato di salute, che potrebbe risentire dei cumuli di lavoro?

Che dire poi degli insegnanti invalidi che accompagnano sistematicamente gli alunni nelle gite e viaggi di istruzione?

Anche in questo caso non si imporrebbe un’attenta valutazione dei Dirigenti Scolastici per garantire al meglio la stessa sicurezza di insegnanti ed alunni?

Fenomeno odioso e deprecabile (per fare qualche esempio) è certamente quello di insegnanti che usufruiscono dei benefici per assistere genitori o altri parenti invalidi ottenendo il trasferimento o mantenendo il posto di lavoro nel loro luogo di residenza salvo poi impegnarsi dalla mattina alla sera nelle Scuole per cumulo di incarichi o partecipare a stages  e progetti con permanenze fuori sede (magari anche all’estero) anche per settimane.

Tutto ciò è facilmente verificabile! I Dirigenti Scolastici dovrebbero consentirlo? Le autorità preposte  e la magistratura dovrebbero intervenire?

Invece tutto tace e ci si riempie la bocca di educazione alla legalità,cittadinanza e costituzione,educazione civica con iniziative formative che si sprecano e che magari vedono la partecipazione anche degli stessi insegnanti coinvolti nelle situazione descritte.

E’ davvero tempo che questi deprecabili fenomeni vengano seriamente attenzionati per stroncare situazioni di abuso che alimentano illegalità ed ingiustizie.

Lettera firmata