CROTONE E CASSANO JONIO INDIVIDUATE TRA LE AREE SIN PIÙ’ INQUINATE D’ITALIA. INTANTO, LE FERRITI DI ZINCO CONTINUANO A PROVOCARE TUMORI E MORTE A CASSANO JONIO E NESSUNO NE PARLA… APPELLO IN UNA LETTERA APERTA AI COMMISSARI DEL COMUNE DI CASSANO JONIO 
“PAESE INQUINATO OLTRE OGNI LIMITE DI LEGGE”

Le 44 aree del Paese inquinate oltre ogni limite di legge. Nelle aree più contaminate i tumori sono aumentati anche del 90% in soli dieci anni. Si attende una bonifica che non arriva, mentre aumenta la mortalità: a causa del crescente inquinamento industriale 6 milioni di persone sono esposte a rischio malattie e sono sempre maggiori i casi di cancro alla tiroide e tumore alla mammella che possono essere innescati appunto da metalli pesanti e ioni radioattivi.

NEL DOSSIER DEL GIORNALISTA GIANNI LANNES si legge che nei Comuni di Cassano Jonio, Cerchiara di Calabria e Crotone «il Decreto di perimetrazione del SIN elenca la presenza delle seguenti tipologie di impianti: chimico, discariche con rifiuti tossici. Gli eccessi sono evidenti in particolare tra gli uomini per i quali, oltre alla mortalità per tutte le cause, risultano in eccesso tutti i tumori, le malattie dell’apparato circolatorio, respiratorio e genitourinario. Nelle donne, oltre alla mortalità per tutte le cause, è in eccesso quella per malattie dell’apparato digerente. Un eccesso della mortalità per malattie dell’apparato respiratorio negli uomini».

Signori Commissari, Crotone-Cassano e Cerchiara sono individuate tra le aree SIN più’ inquinate d’Italia: è ormai un dato certo e inconfutabile. Intanto, le ferriti di zinco continuano a provocare tumori e morte a Cassano Jonio e NESSUNO NE PARLA. Proprio recentemente, un infermiere, Francesco Caputo, che opera presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, dov’ è pure delegato sindacale, ha lanciato l’allarme: “Troppi casi di tumori tra pazienti dai 40 ai 60 anni, dell’Alto Jonio, che chiedono cure presso le strutture di Milano. Da Alessandria del Carretto a Trebisacce per arrivare a Corigliano-Rossano e al resto della Sibaritide, aumentano i casi di leucemie, tumori ai polmoni, all’esofago, all’apparato orofaringeo, alla prostata” (“Il Coriglianese” del 02.07.2019).

Carissimi Commissari, le aree sottoposte a sequestro in località Lattughelle, nel comune di Cassano Jonio, da novembre 2013 rimangono inalteratamente ignorate; “le ferriti sepolte non si toccano… sono oggetto di sequestro cautelativo dalla Procura di Castrovillari”, mentre la gente si ammala e muore di cancro in tutta la Sibaritide…


Tutti complici silenti, un’omertà inaudita e subdola da parte delle istituzioni contro ogni pur minimo intervento di risanamento e bonifica del sito inquinato. Intanto a Cassano ci si ammala di tumore alla pleura, e i melanomi killer colpiscono a tutte le età; nessun esame epidemiologico ordinato e richiesto agli enti preposti è stato eseguito (perché forse inopportuno), nonostante gli accertamenti del consulente della Procura del Tribunale di Castrovillari dichiarino la presenza di Cadmio, Zinco, Arsenico e Ferro in quantità 100 volte superiore ai limiti tollerati.

Carissimi Commissari, sono stati dilapidati nel corso degli anni 2013/2014 € 4.700.000,00 (mentre se ne chiedevano €15.000.000,00 dalla precedente amministrazione in un concordato preventivo) in concessioni e finanziamenti inopportuni per opere pubbliche solo inutili; per un risarcimento che la Sindyal ha consegnato nel 2013 all’amministrazione di Cassano Jonio (giunta Papasso) per “danno d’immagine” e di cui risulta agli atti del Comune, tutta la rendicontazione delle somme utilizzate, non un solo euro, è stato speso per un’indagine e/o un risarcimento o contributo a famiglie e pazienti colpiti da malattie inguaribili, ma solo qualche contributo ad associazioni no profit.

Vergogna… istituzionale, la gente continua a morire e l’omertà delle istituzioni preposte, cari Commissari, continua in un assordante silenzio.

Bene, questo è tutto quello che ci meritiamo dalla gestione della cosa pubblica; perché nessuno dice che, a Cassano, ancora 18.000 tonnellate di ferriti di zinco sono sepolte in località Lattughelle e chi sa in quanti altri posti interrate ed occultate scorie tossiche in fondazioni di piazzali e scuole pubbliche?

“Quelle non pericolose sono quelle riconducibili al CIC, che hanno interrato impropriamente, anche nei piazzali delle scuole” ha spiegato l’ingegnere Vincenzo Voce di Crotone, che si occupa del problema bonifica da diversi anni, ed in più occasioni ha ribadito la necessità di intervenire sul territorio con una bonifica integrale, e non una semplice, quanto inefficace messa in sicurezza. “Non ho avuto la possibilità di vedere le analisi chimiche delle scorie ritrovate a Cassano ma sono convinto che non sono state trasportate come ferriti di zinco, ma qualche impresa locale le ha sicuramente miscelate con terra e successivamente interrate nella Sibaritide”.

Di sicuro queste scorie pericolosissime non sono uscite dallo stabilimento per andare in discarica (e già questo è un reato ambientale gravissimo), né tantomeno potevano essere utilizzate come sottofondo stradale. Dal punto di vista processuale, poi, la storia delle scorie riconducibili al CIC si è conclusa con un nulla di fatto…

Nessuno ne parla… e neanche i Commissari; che, informati e a conoscenza di un processo in corso presso il Tribunale di Castrovillari alla seconda udienza, non si sono costituiti parte civile come se quanto accaduto sul territorio del comune di Cassano, non vedesse coinvolti i propri interessi nelle morti dei cittadini: che tristezza… Non hanno nessuno mosso un solo dito per promuovere una qualche iniziativa d’ indagine o qualunque provvedimento di prevenzione verso i cittadini, rivolto all’ambiente circostante e/o a coloro che sono stati coinvolti dalla presenza della tossicità e della contaminazione delle falde acquifere in tutti questi anni.

Ingegnere Francesco Gallo