È venuto a mancare il giudice Romano De Grazia, autore della Legge Lazzati.

Carissimo giudice, ho appreso la bruttissima notizia della tua morte.
Un velo di tristezza ha invaso il mio cuore.

Ho avuto il grande onore, la fortuna di conoscerti.
Di conoscere De Grazia come uomo, come persona, e di conoscere La legge Lazzati, la tua ragione di vita, la tua scelta di vita: Un compito, una missione, qualcosa di Nobile, di puro, di troppo puro per questa Italia di merda.

Hai creato una legge di contrasto alle Mafie, che intaccava il voto di Scambio, che faceva tremare il legame tra politica e Mafia.
Sei morto senza realizzare il tuo sogno, divenuto quello di centinaia di persone che si sono lasciate trascinare dalla tua contagiosa passione.

I poteri forti hanno contrastato la Legge in tutti i modi, “L’hanno annacquata” ripetevi sempre.
Rossano, Cosenza, Paola, Scalea, Castrovillari, piú volte sono stato al tuo fianco ed ho capito tanto.
Ricordo le nostre chiamate giudice,
Quando nel primo movimento cinque stelle la diatriba tra parlamentari eletti bloccò il sostegno alla tua legge, perchè era politica, erano questioni di correnti, e ti vedevo soffrire, senza mai mollare.
Ricordo i tentativi per mediare tra le parti. Tutti falliti.
Ricordo le tue parole “La Legge Lazzati fa paura, perchè in Italia nessuno vuole combattere la Mafia, perchè tutto è Mafia”
Avevi ragione.
Tutto è Mafia. Tutto è politica, questo paese non voleva la legge Lazzati.
Sei stato un modello, un esempio.
Una persona pura, onesta, colta, forte.
Non ti dimenticherò mai giudice.
Non dimenticherò mai la tua Legge.

Oggi ci sentiamo tutti un po più soli senza di te.
Oggi la lotta alla Mafia perde un pezzo da 90, ma di quelli che la Mafia l’hanno combattuta in trincea, e non con le parate.

Ciao Giudice De Grazia, che la terra ti sia lieve.

 

Emanuele Molinaro

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