Riceviamo e pubblichiamo

Il messaggio d’allarme e preoccupazione lanciato ieri dai nostri dirigenti medici e del primario di rianimazione non è un sottrarsi dalle proprie responsabilità, ma al contrario quello di voler continuare a stare in prima linea ed offrire tutta le loro professionalità. Chiaramente con lo scopo di dare certezza e risposte sanitarie sicure per gli stessi operatori e per i pazienti.

D’altra parte il Primario di rianimazione è stata la prima che con entusiasmo, abnegazione e fedele al giuramento di Ippocrate ha favorito in ogni modo lavori e modifiche che consentissero di ampliare il proprio reparto per permettere, ove ce ne fosse la necessità, il ricovero di pazienti anche Covid.
Proprio perché si è coscienti che le rianimazioni sono, per numero, l’anello debole in questa emergenza.

Il tono deciso della nota inviata è quindi frutto della preoccupazione di non poter offrire un servizio sicuro nel caso in cui non si concretizzassero le misure di sicurezza richieste.

Sono convinto che la disposizione di oggi che sospende il servizio di rianimazione è frutto di una equivoca interpretazione, e che quindi possa essa essere annullata.

Le eccellenze mediche in questa nostra sanità devono essere ascoltate anche nelle loro rivendicazioni perché sono l’ossatura su cui costruire il futuro sanitario in questa nostra terra.
Cosi come tutti i medici e gli operatori sanitari meritano rispetto e chiedono dialogo.

L’ UOC di rianimazione dello Spoke Paola-Cetraro continuerà ad essere un punto di riferimento per il nostro territorio.

Angelo Aita, sindaco di Cetraro (Cs)