Il nome che fa più rumore è di certo quello di Pino Gentile. In politica da cinquant’anni, stavolta non è riuscito a centrare la nuova elezione che avrebbe ritoccato al rialzo il suo personalissimo record. Non è colpa sua, visto che, grazie a più di 7mila preferenze, ha confermato il suo trend elettorale. Il guaio è che la sua lista, Casa delle libertà, nel Cosentino raggiunge solo il 4,4%, il risultato peggiore tra tutte le circoscrizioni.

La lista degli esclusi annovera altri nomi pesanti. Tornano a casa sia Mauro D’Acri sia Franco Sergio, due dei consiglieri uscenti che avevano lasciato il centrosinistra per buttarsi tra le braccia di Jole Santelli. Ed è un nuovo flop anche per l’aspirante consigliere leghista Leo Battaglia, l’uomo che mise la sua “firma” su tutti i muri delle strade provinciali cosentine. 

Non ce la fa neanche un altro ex fedelissimo di Oliverio come Giuseppe Giudiceandrea, la cui conversione al verbo zingarettiano gli aveva consentito di trovare un posto nella lista del Pd. A spuntarla, però, sono stati solo Mimmo Bevacqua e Carlo Guccione. Mastica amaro anche Luigi Guglielmelli, che si piazza al secondo posto, dietro Giuseppe Aieta, nella lista Democratici progressisti. Il passo falso di Guglielmelli è emblematico perché a sostenerlo c’erano due pezzi da novanta come l’ormai ex governatore Mario Oliverio e il suo consigliere-ombra Nicola Adamo. Resta fuori anche un altro consigliere regionale uscente, il vibonese Michele Mirabello.

Tra i trombati di lusso anche l’ex presidente del consiglio regionale del Pd Antonio Scalzo, che non ha avuto benefici dal suo transito nell’Udc e il già presidente della Provincia di Vibo Francesco De Nisi (Cdl). Niente da fare nemmeno per Tonino Daffinà (Fi), che già aveva mancato l’elezione al Senato alle ultime Politiche. 

Delusione anche per Gianluca Tassone (“Santelli presidente”), figlio del parlamentare di lungo corso Mario, e per il coordinatore provinciale di Fi Crotone Sergio Torromino. Le urne riservano amarezze anche all’ex candidato all’Europarlamento di Fdi Rosario Aversa.

Nel Reggino l’esclusione più clamorosa è quella del consigliere uscente di Fi Peppe Pedà, arrivato quarto dietro Arruzzolo, Giannetta e Pedà. A fare peggio ci ha pensato Candeloro Imbalzano, che era stato presidente della commissione Bilancio nella legislatura 2010-2014.

Fanno flop anche i due sindaci candidati nel Reggino sotto lo Scudocrociato: Pierpaolo Zavettieri (Roghudi) e Roberto Vizzari (San Roberto).

La delusione più grande la conserverà Giuseppe Mattiani: l’imprenditore di Palmi è riuscito a ottenere più di 7mila voti nella lista “Santelli presidente”, che però al Sud non ha conquistato alcun seggio.

Nel Pd reggino si leccano le ferite gli uscenti Mimmetto Battaglia e Giovanni Nucera, mentre in Dp il grande escluso è Antonio Billari, al cui fianco si era schierato l’ex assessore regionale Nino De Gaetano.

Fonte Lacnews24