Di Martino Ciano (Radio Digiesse)

A poche ore dall’appello del sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, con cui è stato richiesto un tavolo tecnico al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, sugli elevati costi dello smaltimento in discarica dell’indifferenziato, arrivano i conti “svedesi“.
A fare qualche calcolo ci ha pensato Il Quotidiano del Sud.
A causa dell’aumento dei costi di trasporto ci sono stati rincari di quasi 30 euro, tant’è che per portare una tonnellata di indifferenziato in discarica ci vorranno 330 euro. A ciò si aggiunga che dall’uno marzo ci sarà una riduzione del 25 percento della quantità di spazzatura conferibile in discarica. E per finire, per ogni container che parte dal porto di Gioia Tauro all’indirizzo della Svezia, nazione che con i rifiuti calabresi produce energia, ci vogliono 400 euro in più.
Riassumendo: i comuni pagheranno di più, potranno conferire di meno e i cittadini penseranno a “contribuire” alle spese con qualche euro di aumento nelle bollette della Tari.
Un circolo “vizioso” che si ripete ormai da anni, ma le soluzioni latitano. Il problema è sempre lo stesso: mancano gli impianti, ma non da adesso, da sempre. L’emergenza rifiuti è un po’ come quella sanitaria, ma fa meno clamore, fin quando i comuni non sono costretti ad aumentare le tariffe della spazzatura.

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