Di Antonello Troya

Sentenza del processo che si è svolto presso la corte d’assise di Catanzaro che vedeva imputato Sergio Carrozzino indicato quale esecutore materiale del delitto di Silvana Rodríguez, avvenuto cinque anni fa a Belvedere Marittimo. La corte d’assise ha riformato la sentenza di primo grado, quella dell’ergastolo a trent’anni. L’imputato era difeso dai legali Giuseppe Bello e Nicola Guerrera, mentre la parte civile era rappresentata da Luigi Malomo e per il Comune di Belvedere, da Egidio Rogati. L’associazione “Roberta Lanzino” invece dall’avvocato Marina Pasqua. Circa un anno fa la richiesta del sostituto procuratore generale Raffaella Sforza: nella sua arringa finale la richiesta di riconfermare l’ergastolo.

Una storia che prende il via nel dicembre del 2015. Secondo l’accusa Carrozzino si avvicinò alla donna che si era recata a fare compere presso un centro commerciale. La donna, che aveva 33 anni, fu costretta da Carrozzino a farlo salire in macchina. Un testimone confermò la vicinanza di Carrozzino alla macchina della Rodríguez. Non vedendola tornare il marito ne denunciò la scomparsa ai carabinieri. Trovarono la sua macchina bruciata nelle vicinanze del cimitero con all’interno il corpo senza vita. L’autopsia poi stabilì che prima di dare la macchina alle fiamme era stata strangolata. La Corte di Assise, presieduta dal giudice Giovanni Garofalo, aveva pienamente accolto le richieste della Procura di Paola, condannando Carrozzino all’ergastolo.