Il Codacons ha realizzato nei giorni scorsi un nuovo monitoraggio relativo ai prestiti sotto i 25mila euro garantiti dallo Stato in favore delle piccole imprese, e “i risultati sono, purtroppo, del tutto sconfortanti. Sono state eseguite dall’11 al 14 maggio 120 telefonate alle filiali di 10 diversi istituti di credito, negli orari di apertura degli istituti – si legge in una nota diffusa dall’associazione – Nel 61% dei casi non c’è stata alcuna risposta (erano il 56,8% ad aprile), situazione che si ribalta se si contattano i numeri verdi messi a disposizione dalle varie banche, dove la risposta è assicurata”.
Quanto al contenuto delle informazioni circa la possibilità di ottenere il prestito garantito sotto i 25mila, il monitoraggio del Codacons “evidenzia quanto già denunciato il mese scorso: si sono rilevate pesanti difformità nelle risposte fornite anche fra operatori delle stesse banche, i quali a volte affermano che per ottenere il finanziamento occorre già essere correntisti presso lo stesso istituto, altre volte sostengono che è possibile anche per i non correntisti accedere al prestito. Molte banche che garantiscono l’accesso al prestito ai non correntisti chiedono però di recarsi personalmente in filiale per sbrigare le relative pratiche”, prosegue l’associazione dei consumatori.
“Non solo. La maggior parte delle banche afferma di procedere con valutazione del merito creditizio del richiedente prima di aprire la procedura di concessione. Tutte situazioni queste che non solo violano le disposizioni del Governo, ma rischiano di rappresentare un ostacolo per migliaia di piccole imprese e di rallentare la ripresa economica del paese”, sostiene Francesco Di Lieto. “Per questo motivo invieremo i risultati del monitoraggio a Bankitalia, chiedendo di elevare sanzioni pesantissime contro gli istituti di credito che non rispettano le disposizioni di legge sui prestiti sotto i 25mila euro”.