Ospedali da incubo e soldi sporchi, facili, a palate.

Ieri sera l’ennesima denuncia delle Iene, in prima serata, sul sistema dell’Asp di Reggio Calabria, oggi sciolta per infiltrazione della Ndrangheta.

Ricapitolando.

Le iene hanno smascherato le condizioni fatiscenti degli ospedali di Locri e Polistena, per poi affondare nel sistema criminale ed omertoso dell’Asp di Reggio Calabria.

L’azienda sanitaria ci costa 800 milioni di euro all’anno senza mai presentare un bilancio dal 2013.

( Per farvi capire, il policlinico di Milano con il doppio dei posti letto dell’intera azienda ospedaliera reggina mette a bilancio una spesa di 400 milioni di euro circa all’anno )

Spese pazze, mazzette ed ospedali senza servizi, che crollano, reparti senza primari, ascensori non funzionanti “A Locri chi ha i soldi si cura dai privati, chi non li ha muore” confessò il sindaco Antonio Calabrese, che oggi rischia la vita per aver denunciato il sistema marcio nel quale affonda i canini la NDRANGHETA.

Ma come era possibile che nessuno vigilasse sulle spese pazze dell’Asp di Reggio, a partire proprio dalla regione Calabria e dal governatore Mario Gerardo Oliverio?

 

Come è possibile spendere 800 milioni all’anno senza presentare bilancio?

Le spifferate di alcuni manager, fatti fuori dai vertici dell’azienda “Perchè volevano vederci chiaro”, vanno in soccorso della Iena, Gaetano Pecoraro.

 

Il problema non sono i bilanci, ma la mancanza di contabilitá”

Spese e maxi fatture pagate piú volte ( Fino a tre volte )a societá colluse con i funzionari ospedalieri, con il benestare degli avvocati dell’Asp, dediti al motto mafioso “Non vedo, non sento, non parlo”.

 

Il quadro che ne fuoriesce è disgustoso: Una societá presenta richiesta di pagamento all’Asp, quest’ultima rilascia fatture a casaccio senza tracciabilitá, senza intestazione, quindi la societá che prestato servizio ad un ospedale ( Per modo di dire ) ripresenta richiesta di pagamento, o peggio ancora impugna decreto ingiuntivo, facendo lievitare le parcelle.

Il tutto alla luce del sole e senza bastoni tra le ruote.

Infatti nessuno dall’Asp, tra i suoi pagatissimi legali, contesta un solo decreto ingiuntivo.

Nessuna denuncia, solo paura, omertá e collusione.

Ma non finisce qui.

A mangiare in questo sistema, non sono solo lo societá locali che, ma anche le multinazionali del farmaco, per un giro d’affari da 200 milioni all’anno.

Non solo, lo scioglimento dell’Asp, aiuterebbe la Ndrangheta ed il “Magna magna” perchè permetterebbe a tutti di inviare nuovamente decreti ingiuntivi per richiedere soldi, ed alimentare il giro d’affari delle fatture pazze.

Infatti nelle ultime settimane, le ingiunzioni di pagamento sarebbero almeno venti al giorno, e la situazione è destinata a peggiorare.

E come confida uno degli ex dirigenti, fatto fuori dai vertici asp, perchè voleva vederci chiaro “Se ti metti contro il sistema muori misteriosamente d’infarto, o se ti va bene ti fanno fuori, come a me, io sono vivo per miracolo, Reggio Calabria è un paese a parte, qui fanno come cazzo gli pare…. Questa è la Ndrangheta”

 

…Continua….