I militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – diretta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivo stimato in circa 700.000 euro nei confronti del 43enne Giovanni Fiordaliso, già ingegnere funzionario Anas, indiziato di avere agevolato l’infiltrazione nel settore degli appalti pubblici di cartelli imprenditoriali connotati da contiguità mafiosa, a fronte di profitti e utilità di vario genere ricevuti quale contropartita.

La figura di Fiordaliso era emersa, tra l’altro, nel corso delle operazioni “Cumbertazione” e “Waterfront” svolte – sotto la direzione ed il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – dal Nucleo PEF/GICO della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dallo SCICO di Roma. In tali contesti investigativi, nei confronti del proposto venivano contestati numerosi capi d’imputazione connessi a reati contro la Pubblica Amministrazione, talvolta inseriti in un più ampio contesto associativo, susseguitisi senza soluzione di continuità a partire dal 2012.

Nello specifico, Giovanni Fiordaliso – nella veste, all’epoca dei fatti, di ingegnere funzionario ANAS e direttore dei lavori e RUP nell’ambito di varie commesse pubbliche in materia, tra l’altro, di ammodernamento e adeguamento di tratti autostradali della Salerno/Reggio Calabria – emergeva quale indefettibile tassello strumentale all’infiltrazione nel settore degli appalti pubblici di cartelli imprenditoriali connotati da contiguità mafiosa ed il cui contributo si traduceva in plurime e reiterate condotte corruttive, a fronte delle quali traeva ingenti profitti ed utilità di vario genere.