“Mi dissocio pubblicamente dalla Giornata della Memoria del 24 luglio organizzata dall’Amministrazione comunale di Paola per commemorare le vittime dei bombardamenti del 1943 a causa del fascismo. Lo faccio per l’invito rivolto a Nino Spirlì presidente della Regione Calabria che recentemente ha esaltato le conquiste sociali del regime ai tempi di Mussolini. In una intervista, il rappresentante della Lega di Matteo Salvini ha affermato che il Duce “ha creato le case popolari, le pensioni, l’assistenza all’infanzia, l’assistenza alle donne, le bonifiche, l’industrializzazione, la grande industria della cinematografia con la costruzione di Cinecittà”.Per poi concludere: “Insomma tante e tante cose sono state fatte in quegli anni e io non posso dimenticarlo. Perché sarebbe come dire che della Prima Repubblica dobbiamo cancellare tutto perché ci sono state anche le stragi”.Credo che tanto basti per ritenere fuori contesto la presenza di Spirlì a Paola, città di storici antifascisti come Raffaele De Luca e tanti altri, che per la loro avversione al regime pagarono di persona per il proprio impegno rivolto alla conquista della libertà e della democrazia”. È il j’accuse di Alessandro Pagliaro, esponente politico del Partito Democratico, già candidato a sindaco per la città di Paola. La presenza del Facente Funzione leghista è stata ampiamente bocciata anche dal comitato locale pro Luigi De Magistris presidente, che ha diramanto la seguente nota stampa: “Oggi, 24 Luglio, si celebra a Paola la Giornata della Memoria e della riconoscenza delle vittime dei bombardamenti del 1943. Come Comitato De Magistris Paola interroghiamo l’amministrazione comunale  sull’opportunità della presenza a tale evento commemorativo del f.f Spirlì, il quale non perde occasione per manifestare valori lontani dall’antifascismo che in una giornata come quella del 24 luglio dovrebbe invece ulteriormente riconoscere e valorizzare.  Non possiamo dimenticare le sue affermazioni secondo cui Mussolini sarebbe stato fautore di una “rivoluzione sociale” e sul quale andrebbe affrontata  una non meglio specificata rilettura che odora di revisionismo, per non citare i suoi costanti interventi che ledono la dignità e la libertà di persone LGBTQIA+ e degli immigrati presenti sul territorio italiano e calabrese, in linea con la nevrosi xenofoba del suo partito di riferimento: la Lega (Nord). Pertanto vogliamo esprimere il nostro dissenso nei confronti della partecipazione del Presidente facente funzioni Spirlì e sottoporre all’amministrazione comunale due domande:  Chiediamo come sia possibile continuare a governare con la presenza di leghisti  in maggioranza e continuare a definirsi Socialisti restando  in silenzio davanti all’appoggio nei confronti di Vincenzo Sofo, europarlamentare e legato sentimentalmente a Marion Le Pen esponente dell’ultradestra xenofoba e razzista francesce, di questo stesso esponente? E cosa hanno in comune Liliana Segre e Nino Spirlì ?  La senatrice Liliana Segre, diventata pochi mesi fa cittadina onoraria della nostra comunità e sopravvissuta ai campi di concentramento Nazisti, rappresenta la prova vivente di cosa il nazi-fascismo è riuscito ad immaginare, prima , ed attuare, poi,  per un lungo ventennio con violenza inaudita: una catastrofe per la democrazia e lo stato di diritto.  L’antifascismo è un giudizio politicamente fondativo della nostra Costituzione ma Spirlì, Salvini e l’amministrazione comunale Paolana sembrano averlo dimenticato nonostante il ritualismo visto durante la scorsa festa della Liberazione, rimasto effimero atto simbolico. La liberazione è un processo, non un traguardo”.