(ANSA) – L’emergenza coronavirus rischia di mettere in ginocchio il settore turistico-alberghiero nel quale, dice all’ANSA Vincenzo Farina, presidente Confesercenti Calabria, “si naviga a vista”. Secondo i dati Confesercenti sono 2500 gli stabilimenti balneari, 13.481 le attività, tra alloggio e ristorazione, e 58mila le attività che si occupano della fornitura di prodotti. “Ci siamo detti con l’assessore Fausto Orsomarso – spiega Farina – di iniziare a preparare per l’estate. Solo che si naviga a vista e lo dico con rammarico perché parliamo della vita delle persone. Abbiamo deciso di iniziare una programmazione per la manutenzione e le riaperture, con la consapevolezza che si corre il rischio di trovarci a modificare tutto”. Allargando il discorso alle altre attività, Farina evidenzia che “dire che fra due mesi risolviamo il problema equivale a dire che quella gente fra due mesi non c’è più, non per il coronavirus, ma a causa del coronavirus. Per questo mi rivolgo al mondo della scienza per fare in fretta”.
“In Calabria a rischio il settore turistico-alberghiero”
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