Inchiesta su Gino e Giacomo De Marco, la Cassazione boccia tutti i ricorsi. Non cambia dunque il quadro cautelare rispetto al provvedimento del Riesame.
La Suprema Corte di Cassazione non cambia il quadro cautelare nei confronti di Gino e Giacomo De Marco, accusati di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Se per la seconda ipotesi di reato, il Riesame di Catanzaro ha escluso i gravi indizi di colpevolezza, per la prima invece regge l’impianto accusatorio formulato dalla procura di Paola, coordinata dal procuratore capo Pierpaolo Bruni. Venerdí infatti, gli ermellini dovevano verificare la fondatezza dei ricorsi avanzati sia dalla pubblica accusa sia dal collegio difensivo, ma i giudici di legittimità hanno bocciato tutti i reclami presentati sia per escludere la bancarotta fraudolenta sia per “riabilitare” dal punto di vista cautelare il reato di autoriciclaggio.

Ricordiamo che Giacomo De Marco è sindaco di Maierà, ma il suo operato amministrativo non c’entra nulla con l’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Scalea, mentre Gino, il figlio del primo cittadino del comune dell’Alto Tirreno cosentino, è indagato in qualità di imprenditore della ditta edilizia di famiglia. Il Riesame aveva scarcerato entrambi, applicando la misura cautelare degli arresti domiciliari.

(a. a.) Di Cosenza Chanel che ringraziamo