
BELVEDERE MARITTIMO- Spostare l’autovelox in un luogo dove servirebbe maggiore sicurezza sospendendo – nonostante l’appalto in essere – quello riattivato sulla SS18 da qualche settimana. È una parte, riassuntiva, della proposta di mozione portata in aula dal consigliere comunale Emanuela Arnone nella seduta di ieri. Una proposta, condivisibile o meno, che si è conclusa con l’ennesimo rinvio del punto da parte dei consiglieri di maggioranza e di minoranza. Uno scenario simile a quello già visto con la proposta della Tarip. Una mozione che è stata oggetto di ben due prese di posizione da parte del gruppo Futura, a cura di Giovanni Martucci e dell’ex assessore Eugenio Greco. Futura ha espresso apprezzamento, questa volta, per l’interesse mostrato dalla Dott.ssa Arnone sul tema, non lesinando qualche stoccata alla maggioranza. L’esecutivo però, ha reso noto di aver già avviato interlocuzioni e progettualità importanti per la sicurezza di quei tratti di SS18 interessati dal centro abitato. La Vicesindaca Francesca Impieri, infatti, in maniera limpida, Intervenendo in aula ha spiegato di aver avuto interlocuzioni con la Prefettura per la realizzazione di due rotatorie. Una importante presa di posizione alla quale seguirà sicuramente una comunicazione maggiormente dettagliata nelle prossime settimane. L’autovelox, riattivato l’8 Dicembre dal Comune belvederese, godrebbe di tutti i nullaosta di regolarità ed omologazione. Un punto sul quale la maggioranza non ha lasciato spazio ad interpretazioni e polemiche. Il rivelatore di velocità media, quindi, non escluderebbe affatto ulteriori progetti per la sicurezza della Strada Tirrenia Inferiore che sono tutti al vaglio dell’ente di concerto con Prefettura e Anas. Nelle prossime settimane seguiranno comunque aggiornamenti anche sulla mozione del Consigliere Arnone. Di seguito ecco le note pervenute alla nostra redazione da parte del gruppo Futura.
LA NOTA LETTA DA GIOVANNI MARTUCCI
«Il Consiglio Comunale è il luogo della rappresentanza democratica, del confronto politico e dell’assunzione di decisioni responsabili nell’interesse della collettività. Proprio per questo, il suo ruolo non può essere svilito né ridotto a mera ratifica di atti privi di adeguata istruttoria o fondati su presupposti non chiariti.La questione della sicurezza stradale sulla SS 18 è senza dubbio rilevante e merita attenzione, serietà e rispetto istituzionale. Tuttavia, l’importanza del tema impone ancora di più che gli strumenti utilizzati siano coerenti, correttamente impostati e rispettosi delle prerogative del Consiglio e degli equilibri tra organi politici e struttura amministrativa.Dall’analisi del documento presentato emerge con evidenza che non ci troviamo di fronte a una semplice mozione politica, ma a un atto complesso che mescola interrogazioni, richieste di accesso agli atti, sollecitazioni istruttorie agli uffici e, solo in ultima battuta, un impegno alla Giunta.Il nodo politico centrale è questo: la mozione chiede al Consiglio di assumere un impegno senza che il Consiglio sia messo nelle condizioni di conoscere i fatti. Le numerose interrogazioni contenute nel documento non sono marginali né accessorie. Esse costituiscono il fondamento stesso della proposta politica avanzata. Leggiamole queste interrogazioni Se e quando il Comune o la Polizia Municipale abbiano commissionato una nuova valutazione tecnica comparativa, oppure richiesto ad ANAS un aggiornamento istruttorio, relativa al tratto precedentemente autorizzato per l’ installazione dei dispositivi di rilevazione della velocità media.Se esistono dati, rilievi o relazioni tecniche aggiornate, non risalenti al 2017, che giustifichino la scelta di procedere alla riattivazione dei dispositivi nel medesimo tratto, nonostante siano presenti tratti di strada con documentata e oggettiva maggiore pericolosità del tratto alternativo proposto (“Tirreno – Ponte di Ferro”). Per quali ragioni l’Amministrazione abbia proceduto mediante affidamento diretto, circostanza che lascia presumere la volontà di riattivare definitivamente il Tutor senza una preventiva valutazione comparativa di altri posizionamenti possibili e più rispondenti ai criteri di sicurezza.Per quale motivo non sia stata considerata l’ipotesi di spostamento dei dispositivi su un tratto oggettivamente più critico, quale quello compreso tra “Il Tirreno” e il Ponte di Ferro, e se sia stata prodotta o acquisita una relazione tecnica comparativa tra il sito attuale e quello proposto.se, dopo l’entrata in vigore del D.M. MIT 11 aprile 2024, sia stata effettuata una valutazione di conformità del sito ai nuovi criteri normativi; se siano disponibili dati di incidentalità aggiornati e comparativi; Senza le risposte a tali interrogativi, il Consiglio non dispone degli elementi minimi per valutare se l’indirizzo richiesto sia fondato, opportuno o sostenibile.Votare in queste condizioni significa chiedere all’Aula un atto di fiducia cieca, non un atto di responsabilità politica.Il Consiglio Comunale non può e non deve supplire alle carenze della fase istruttoria. Portare in Consiglio una mozione che si fonda su interrogazioni che oggi restano senza risposta, e che la Giunta e gli uffici avrebbero dovuto chiarire in questa sede, significa scaricare sul Consiglio una responsabilità che non gli compete, costringendolo a deliberare al buio, su basi incerte o incomplete.Il punto più critico della mozione è quello che impegna la Giunta a disporre la sospensione dell’installazione del dispositivo Tutor. Proprio perché chiama direttamente in causa la Giunta, manca un elemento essenziale che il Consiglio ha il diritto – e il dovere – di pretendere: una chiara assunzione di responsabilità politica da parte della Giunta e della maggioranza che governa questo Comune.Prima ancora di chiedere al Consiglio di esprimersi, è necessario sapere qual è l’indirizzo politico dell’Esecutivo su questa vicenda. La Giunta ritiene corretto mantenere il Tutor nell’attuale collocazione? Intende valutarne lo spostamento? Ritiene necessario installare ulteriori dispositivi in altri tratti della SS 18? Senza una posizione esplicita della Giunta, il Consiglio è chiamato a discutere nel vuoto, a pronunciarsi su ipotesi e supposizioni, anziché su un indirizzo politico chiaro e definito.Il Gruppo Futura ha analizzato la mozione e fa le proprie valutazioni ma è bene ribadirlo con chiarezza: noi siamo forza di opposizione e non possiamo né vogliamo sostituirci alla Giunta nelle scelte che competono all’Esecutivo. Proprio per senso di responsabilità istituzionale, riteniamo doveroso evidenziare che, sul piano politico, la richiesta di sospensione può apparire suggestiva; sul piano amministrativo, però, essa ignora la realtà dei fatti: il dispositivo Tutor risulta già installato, già attivo ed inserito in un contratto di appalto in corso di esecuzione. Chiedere una sospensione in queste condizioni significa ignorare consapevolmente le conseguenze che tale scelta avrebbe per l’Ente: contenziosi, richieste risarcitorie, responsabilità amministrative. Un Consiglio serio non può impegnare la Giunta su atti che sa già essere inattuabili. Ecco perché, così come formulata, la mozione rischia di produrre un atto esclusivamente simbolico, privo di reali effetti concreti, ma potenzialmente dannoso sotto il profilo istituzionale. La sicurezza stradale non si tutela con atti bandiera o con prese di posizione prive di basi istruttorie solide. Si tutela con scelte ponderate, fondate su dati, valutazioni tecniche e percorsi amministrativi sostenibili.Il Consiglio deve evitare di trasformare un tema serio in un terreno di scontro che non produce risultati, ma solo confusione.Se l’obiettivo politico è quello di verificare se esistano tratti della SS 18 più critici e meritevoli di maggiore attenzione, allora lo strumento corretto non è una mozione costruita su presupposti non verificati, ma un atto di indirizzo chiaro e responsabile che impegni la Giunta:a svolgere verifiche tecniche e istruttorie; a valutare, sulla base di dati certi, l’eventuale installazione di un nuovo controllo della velocità nel tratto “Centro Commerciale Il Tirreno – Ponte di Ferro”; sempre nel rispetto dei contratti in essere e delle decisioni già assunte. Questo sì sarebbe un esercizio pieno e corretto del ruolo politico del Consiglio.Per tutte queste ragioni, la mozione così come concepita non può essere discussa né votata. La scelta più responsabile, politicamente e istituzionalmente, è quella di riformulare l’atto di indirizzo alla Giunta indicando obiettivi e priorità, non di deliberare su presupposti incerti o su atti amministrativamente irrealizzabili.Solo così si tutela la credibilità dell’azione politica e l’interesse reale della comunità».

LA NOTA LETTA IN AULA DA EUGENIO GRECO
«Desidero innanzitutto esprimere apprezzamento per l’interesse manifestato dalla consigliera Arnone su un tema reale e sentito dalla cittadinanza, quello della sicurezza stradale lungo la S.S. 18, in particolare nel tratto compreso tra il Centro Commerciale Il Tirreno e il Ponte di Ferro. È un tratto di strada che conosciamo bene e che presenta criticità oggettive, soprattutto in termini di velocità e di sicurezza per gli utenti della strada. Tuttavia, è corretto ricordare all’aula che l’attenzione dell’Amministrazione su questo problema non è né recente né occasionale. Non appena insediati, io, in qualità di Assessore alla Sicurezza, insieme all’allora Presidente del Consiglio comunale Martucci, ci siamo recati presso il Comune di Santa Maria del Cedro proprio per approfondire la possibilità di installare un sistema tutor anche sul tratto della S.S. 18 ricadente nel territorio di Belvedere Marittimo. Questo per comprendere se vi fossero i presupposti tecnici, normativi e di competenza per estendere un sistema di controllo analogo anche nel nostro Comune, consapevoli che si tratta di una strada statale e quindi soggetta a una disciplina e a competenze specifiche. Alla luce delle recenti modifiche normative, riteniamo oggi necessario approfondire ulteriormente la questione, per comprendere la reale e concreta possibilità di installare su quel tratto un sistema tutor o, in alternativa, altri dispositivi di controllo della velocità, pienamente conformi alla normativa vigente e alle competenze degli enti coinvolti. Proprio per questo, e in uno spirito di collaborazione istituzionale, proponiamo il rinvio del punto, al fine di svolgere gli opportuni approfondimenti tecnici e verificare la fattibilità della proposta avanzata dalla collega Arnone, così da poter tornare in Consiglio con elementi chiari, concreti e giuridicamente fondati. Su temi come la sicurezza stradale credo sia fondamentale lavorare insieme, evitando semplificazioni e assicurando soluzioni efficaci, realizzabili e realmente utili per la sicurezza dei cittadini».






























