Nella giornata di ieri, IdM Cetraro ha diffuso un comunicato stampa in cui contesta il caro-mensa e chiede trasparenza. Nella nota si legge: “Tutti d’accordo nel far pagare interamente il diritto allo studio ai bambini della scuola dell’obbligo. Complimenti!“
“Ma che razza di silenzio è quello in cui si è trincerata, da oltre un mese, l’Amministrazione comunale, chiamata a fornire dei chiarimenti pubblici sul caro-tariffe dei Servizi a Domanda Individuale e, in special modo, della Mensa per l’anno scolastico 2025-’26? Si vuole nascondere qualcosa? Oppure, è un modo di dimostrare, autoritariamente, la propria indignazione verso quel Movimento politico, chiamato “Italia del Meridione”.
“Da un mese circa, quindi, ispirati dai sacri princìpi di trasparenza, tanto decantati dalla Coalizione vincente in sede di campagna elettorale, stiamo chiedendo, invano, di conoscere le ragioni per cui, dalle parti del Palazzo, si vuole mantenere segreta la ripartizione del costo totale del Servizio di Mensa nella Scuola dell’Obbligo della nostra città. Eppure, basterebbe leggere l’art. 243, comma 2 del D.lgs267/2000, per capire che gli Enti Locali, in fase di dissesto economico-finanziario, sono soggetti a controlli centrali, in materia di copertura dei Servizi a Domanda Individuale, mediante un’apposita <certificazione> che ne verifichi i costi complessivi di gestione e accerti che gli stessi siano, in parte, coperti con i proventi tariffari e contributivi degli utenti. In misura non inferiore al 36%, per quanto riguarda la Mensa scolastica. La parte restante del costo va affrontata, naturalmente, a completo carico del Bilancio comunale!”
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“E’ superfluo ribadire che l’obbligatorietà della “certificazione” comunale serve a verificare, attraverso specifici controlli, la compartecipazione economica dei cittadini-utenti al risanamento delle finanze comunali, sia pure nei termini percentuali indicati dalla Legge! Tale percentuale va rispettata per tutta la durata temporale del dissesto. Gli Enti, che non sono in stato di deficitarietà, non sono obbligati a rispettare questa soglia minima. La tariffazione e la contribuzione dei Servizi a Domanda Individuale, tra cui la Mensa e il Trasporto degli alunni, per l’anno scolastico 2025-‘26, meritano, pertanto una immediata rivisitazione, per l’elevata proporzione economica con cui sono state elaborate e approvate dalla Giunta comunale! Se, altrimenti, dovessero essere conformi alle normative vigenti per i Comuni in stato di dissesto, non resterebbe che metterci tutti con il cuore in pace e farcene una ragione dell’insostenibile carico economico messo sulle spalle delle famiglie cetraresi. Già messe in ginocchio, tra l’altro, da una elevata pressione tributaria per via del dissesto e da una crisi generalizzata, sempre più ostica e irreversibile. Basterebbe solo fuoriuscire dall’impenetrabile silenzio che avvolge questa problematica e rendere pubblica quella <certificazione>, di cui sopra, che il legislatore ha ritenuto necessaria ed obbligatoria per garantire quello “stato di diritto”, che è a fondamento della nostra Costituzione repubblicana e democratica!”
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