“Si conferma un poltronista”. È diretto il Pd Calabria, guidato dal senatore Nicola Irto, nel commentare, in una nota, le dimissioni a sorpresa di Roberto Occhiuto dalla presidenza della Regione Calabria. “Si tratta di un’azione legata – spiegano i dem calabresi – a tattiche interne alla propria maggioranza, che da tempo ha preso le distanze da lui, come fin troppo evidente. Ha dato un messaggio subliminale rivolto ai suoi e forse ha voluto nascondere i riflessi delle sue vicende giudiziarie. In sostanza, ha compiuto un blitz usando le istituzioni per il proprio tornaconto politico e senza il minimo scrupolo, anche perché tra un anno non l’avrebbero ricandidato e gli avrebbero dato il benservito. È chiaro che stava rimuginando e poi ha calcolato tutto: forme, modi e tempi”. “La Calabria – continua la nota del Pd – merita un futuro migliore e non deve essere piegata dall’opportunismo di un politico che ha fallito nella sanità e nell’intera gestione regionale, che ha mescolato pubblico e privato e offerto il peggiore esempio di autoritarismo, fame di potere e ambiguità amministrativa, arrivando perfino a sostenere, senza fare nomi, che in Regione c’è chi non firma, che sa di accusa contro la Procura”. “Adesso bisogna schierarsi senza paura per sconfiggere, tutti uniti, un modello di governo segnato dall’arroganza, dall’arrivismo e dall’autoreferenzialità. Per restituire ai cittadini – concludono i dem calabresi – diritti, dignità e speranza”.

Flavio Stasi, Sindaco di Corigliano-Rossano: «Mi sembra l’ennesima furbata – dichiara il sindaco di Corigliano Rossano – di chi, incapace di amministrare perché senza una visione di sviluppo, pensa che il futuro della Calabria possa essere giocato in una sorta di partita a poker tra lui, la magistratura che ha osato indagarlo ed i suoi tanti detrattori all’interno del centrodestra, che non lo vorrebbero candidato. Il segnale più lampante dell’esigenza di una classe politica diversa che si assume la responsabilità di rilanciare davvero la Calabria e di lottare per essa. Sarà un caso – sottolinea il primo cittadino ionico – ma questo colpo di teatro arriva proprio nel giorno in cui vengono tagliati alla Calabria 10 miliardi di euro per l’Alta Velocità, esattamente ciò che avevo previsto un anno fa. Il governatore – conclude Stasi – si immola sull’altare del martirio immaginando che i calabresi lo avvertano come una vittima e non come l’unico e solo carnefice dell’arretratezza della nostra regione

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