Tra i nomi eccellenti dell’operazione antimafia “Rinascita-Scott” portata avanti dai carabinieri del Ros di Catanzaro e dal comando provinciale di Vibo Valentia compare anche quello di Nicola Adamo, marito della deputata del Partito democratico Enza Bruno Bossio, accusato di traffico di influenze. Per Adamo, ex vice presidente della Regione Calabria, oltre che consigliere regionale per 5 legislature e fedelissimo del governatore Mario Oliverio, è stato disposto il divieto di dimora in Calabria. Complessivamente sono 416 gli indagati, accusati a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalle modalità mafiose. Sequestrati beni per un valore di circa 15 milioni di euro. L’operazione, oltre alla Calabria, interessa varie regioni d’Italia dove la ‘ndrangheta vibonese si è ramificata. Alcuni indagati sono stati arrestati in Germania, Svizzera e Bulgaria. Dalle indagini sono emerse cointeressenze con personaggi del mondo politico e dell’imprenditoria. Tra gli arrestati figurano l’ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, accusato di associazione mafiosa, dalle indagini sarebbero emersi rapporti diretti tra Pittelli, iscritto al Grande Oriente d’Italia e Luigi Mancuso, uno dei boss dell’omonima cosca, il sindaco di Pizzo e presidente di Anci Calabria Gianluca Callipo, eletto con il Pd ma recentemente avvicinatosi al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto di Fi, l’ex consigliere regionale del Pd Pietro Giamborino, ai domiciliari e il segretario del Psi calabrese Luigi Incarnato, anche lui ai domiciliari. Tra gli arrestati c’è anche l’ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro Giorgio Naselli, adesso comandante provinciale a Teramo.
