“Un messaggio, una richiesta di aiuto. Fa troppo freddo e sembra di essere in acqua, tiratemi fuori da questo tendone. Fatemi spostare in un reparto” è quanto rende noto il segretario-questore, On. Graziano Di Natale, nella consueta diretta “Di Venerdì” denunciando pubblicamente la testimonianza, a lui pervenuta, di un paziente positivo al coronavirus, allocato nell’ospedale da Campo di Cosenza, costato un milioni di euro “Ringrazio i militari, il Ministero della Difesa, quanti si stanno adoperando ma questa soluzione, soprattutto nel periodo invernale, non può essere, quella definitiva. È una soluzione tampone, e con l’inverno e le temperature basse, è impensabile farci stare una persona con febbre alta. Il cittadino in questione, è stato spostato in una struttura ospedaliera vera e propria” commenta l’esponente politico, nell’ormai consueto appuntamento sui social. Tanti i temi toccati nella diretta. Tra questi, ovviamente, la sanità in Calabria “Bisogna restituire dignità ai calabresi e sono contento che anche Gino Strada, voglia riaprire le tante strutture ospedaliere chiuse. In alcuni reparti, ci sono tutte le attrezzature necessarie. La cosa che mi da più noia, è che tutti parlano di ospedali da riaprire, ma si perdono all’atto pratico, e mi dispiace se qualche collega, abbia affermato che la regione Calabria non ha competenza sulla sanità. Costui –Prosegue Di Natale– dovrebbe tornare alle scuole elementari, dato che il nostro statuto, all’art. 16, concede un chiaro atto di indirizzo anche in materia sanitaria”. L’attenzione del vicepresidente della commissione regionale contro la Ndrangheta, si sposta, nello specifico nel caso del distretto sanitario di Amantea “Il laboratorio di analisi del Poliambulatorio, potrebbe aiutare a processare i tamponi in eccesso.
Il Distretto Sanitario di Amantea una struttura che può essere messa a disposizione per il nostro territorio ma che inspiegabilmente non viene potenziata. Addirittura l’ASP paga fitti ai privati e non ritiene opportuno spingere per ultimare i lavori di un’ala incompleta da anni di sua proprietà.
Siamo al paradosso.
Apprendo che, la dott.ssa Bettelini si è recata in visita al distretto sanitario di Amantea.
Spero non sia stata una passerella, aspetto quindi risposte concrete alle mie denunce”. Anche la terapia intensiva dell’ospedale San Francesco di Paola, è al centro dell’agenda politica dell’onorevole calabrese “Non esistono campanilismi nella sanità, a testimonianza di tutto ciò, da parte mia, la volontà di programmare insieme alla politica cetrarese, la riorganizzazione della sanità nello Spoke Paola-Cetraro. Ho infatti chiesto una riunione al sindaco di Cetraro, e al collega Aieta. Purtroppo, apprendo che esiste una disposizione della struttura commissariale, che certifica la terapia intensiva dello Iannelli solo per pazienti covid. Senza alimentare polemiche, ma al fine di tutelare i cittadini, ad oggi, praticamente, siccome a Paola, l’Asp non ha ancora iniziato ad incaricare il personale medico sanitario, una persona del Tirreno Cosentino che ha bisogno della terapia intensiva no-covid, deve andare a Castrovillari. Vi sembra giusto? Vi sembra una cosa sensata? Io, proseguirò nella battaglia per tutelare il diritto alla salute. Infatti, se nella prossima settimana, non riceverò notizie certe, e scritte, dalla dott.ssa Bettellini, mio malgrado, dovrò protestare nuovamente, come fatto in occasione dei letti, poi arrivati dopo la manifestazione pubblica. Lo ripeto non faccio un passo indietro. E siccome sulla sanità non esiste strumentalizzazione, mi recherò anche a Scalea. Li vi è una cattedrale nel deserto. Una struttura sanitaria di tutto rispetto, ad oggi, Ancora abbandonata”.
L’avvocato paolano, dunque, prosegue nella propria battaglia politica in Materia di riorganizzazione della sanità calabrese. La diretta, non può che concludersi, con un pensiero verso chi sta soffrendo “Io ci sono. Per quelle che sono le mie possibilità. Un saluto ad una cara amica, ricoverata presso il reparto covid a Cetraro. Tornerai presto a casa. Ti voglio bene”.