“Siamo riusciti a individuare una struttura per Mattia Spanò nella provincia di Cosenza. La richiesta è già stata depositata al magistrato”. Questo quanto dichiarato dall’avvocato Marco Bianco, legale difensore del trentenne cetrarese di cui abbiamo raccontato la storia nei giorni scorsi.

Il giovane infatti aveva terminato di scontare la sua pena il 15 agosto scorso, ma continua a restare in carcere, perché a causa di gravi problemi psichici dovrebbe essere curato all’interno di una Rems: Residenze per l’esecuzione di sicurezza. Tali strutture accolgono gli autori di reato affetti da patologie mentali ritenuti socialmente pericolosi. Qui, le persone come Mattia possono ricevere un valido aiuto per una piena riabilitazione.

La vicenda, ripresa anche da diverse testate giornalistiche, è risultata grave perché nelle due strutture calabresi, abilitate per il trattamento di questi casi, non vi è posto. Al momento, quindi, per Mattia si sta palesando un’ingiusta detenzione e ciò non fa che aggravare il suo forte disagio psichico.

Logicamente, questo è un piccolo spiraglio su una vicenda che sicuramente deve interrogare le coscienze. Fonte: Radio Digiesse.

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