Robert Aloisio (Ex consigliere comunale)

Voglio ringraziare innanzitutto il popolo amanteano per lo scatto d’orgoglio. Voglio ringraziare gli amanteani, gente onesta,libera e passionale. È stata una protesta pacifica, anche grazie all’instancabile lavoro dei Carabonieri di Paola agli ordini del comandante Tognoni, che ha gestito benissimo la situazione. Mi sento di ringraziare anche Jole Santelli per la vicinanza dimostrata. La scelta di spostare 13 positivi, è dettata dal buon senso, non dal razzismo. Non era possibile ospitarli e curarli in quella struttura. Non voglio polemizzare con nessuno. Ma, mi sento di dover dire che della ex maggioranza di governo no vi era presente quasi nessuno. Una vergogna. La città ha capito chi sono le persone che hanno a cuore il territorio. Io mi batterò sempre per Amantea e per la mia gente. Infine, ringrazio anche Tommaso Signorelli per l’impegno profuso.

Vincenzo Lazzaroli (Forza Italia)

“Ormai la notizia è ufficiale, i 13 Pakistani trasferiti sabato scorso nella struttura di accoglienza di Amantea, affetti da Codiv 19, verranno trasferiti nel centro militare del Celio di Roma, dove verranno sottoposti a tutte le cure necessarie.
In questa triste vicenda non ci saranno né vinti e né vincitori, rimarrà solo la delusine di una comunità lascia sola a preservare il proprio territorio e il dramma di quei poveri migranti, vittime di scelte insensate e illogiche, frutto di interessi economici che ruotano attorno al fenomeno dell’immigrazione.
Certamente la scelta di una protesta vibrante non sarà stata condivisa da tutti, ma se non ci fosse stato questo “risveglio” delle coscienze, probabilmente la vicenda non si sarebbe chiusa in questo modo.
Io sono dell’avviso che il caso “Amantea” farà emergere gravi responsabilità nella gestione dello sbarco a Roccella Ionica. Ordini dall’alto senza un minimo di scrupolo che hanno mortificato la nostra comunità che a fatica, in questo periodo estivo sta risalando la china dopo la serrata del Lokdown.
Sono fortemente convinto che se non ci fosse stata la protesta pacifica di Amantea, altre citta della Calabria, al prossimo sbarco, avrebbero subito ugualmente decisioni incaute volte a mortificare il territorio e tutti i calabresi.
Amantea ha lanciato un tema molto delicato che è quello della corretta collocazione dei migranti nelle strutture di accoglienza, che spesso sono dei “lager” autorizzati.
Sarò accanto ai cittadini di Amantea per condividere questo momento, con compostezza e senza “toni trionfalistici”; non dimentichiamolo che i 13 Pakistani sono sempre esseri umani come noi e sulla pelle delle persone non si può gioire!!
Ancora grazie a tutti”

Enzo Giacco a nome del Partito Democratico Amantea, Circolo “Moro-Berlinguer

“il problema dell’illogico trasferimento dei positivi al CoViD si avvia a soluzione. Non quello di coloro i quali vogliono il male della nostra terra Sul trasferimento dei 13 ragazzi positivi al CoViD ospitati ad Amantea in una struttura al centro della città – assolutamente non idonea, perché non garantisce i livelli necessari di sicurezza, igiene sanitaria e di sorveglianza – è stato commesso un errore grave e marchiano.
Non è un caso che questa scelta sia stata rivista dalla Ministra Lamorgese.
Resterà, tuttavia, il danno di immagine, causato da chi ha assecondato una soluzione fuori da ogni logica e alimentato da chi ha voluto dare un ingiustificato clamore mediatico alla vicenda.
A ciò si aggiungono i detrattori della città, spesso anonimi – che si celano dietro pseudonimi, comunicati, e indirizzi email fasulli – che si adoperano per apostrofare Amantea come icona negativa. In tale quadro rileviamo la gravità delle affermazioni apparse sulla stampa, a firma di una sedicente associazione “Amantea Libera”. Chi si cela dietro questa sigla? Un volto anonimo, mosso da chissà da quali rancori e interessi e volto a creare polveroni e confusione. Una sigla senza faccia e senza nome che, di fatto, riesce solo a partorire calunnie e dare un nefasto ritratto della nostra città.
Oggi il problema dell’inadeguatezza del trasferimento dei 13 fratelli pakistani è stato risolto. Permane, però, l’atavico problema di coloro i quali vogliono il male della nostra terra!
Ovviamente, è pletorico ribadire che la disputa non è tra razzismo e antirazzismo. Amantea è città accogliente e solidale. Del resto da anni convive con una presenza di massa di migranti che vengono ospitati in un CAS, ma della cui integrazione ha provveduto sempre e solo la nostra comunità e qualche associazione”.